La caccia alle streghe insegnò alle donne, più di ogni altra cosa, ad accettare il posto che veniva loro assegnato nella nascente società capitalista.
tratto da "Caccia alle streghe, guerra alle donne" (cap. III); di Silvia Federici.
Le enclosures, cioè le recinzioni dei terreni comuni e, più in generale, lo sviluppo del capitalismo agrario ai suoi inizi nell'Europa del tardo Quattrocento, costituiscono un importante contesto sociale per comprendere sia l'insorgere delle cause di stregoneria sia il rapporto esistente tra la caccia alle streghe e l'accumulazione capitalistica.
È, infatti, solo all'interno di un preciso contesto storico che la privatizzazione della terra produce una "caccia alle streghe".
Tuttavia sembra esserci una specifica relazione tra lo smantellamento della proprietà collettiva e la demonizzazione di donne appartenenti alle comunità colpite, tale da rendere la caccia alle streghe un efficace strumento di privatizzazione economica e sociale.
Le enclosures sono il processo con cui i proprietari terrieri e gli agricoltori abbienti, in Inghilterra, hanno alzato recinti attorno alle terre comuni, ponendo fine ai diritti consuetudinari ed espellendo la popolazione dei braccianti e dei poveri, la cui sopravvivenza dipendeva dall'accesso alle risorse comunitarie.
Le enclosures inglesi mostrano ancora più esplicitamente come la commercializzazione delle terre e l'espansione dei rapporti monetari abbiano colpito differentemente donne e uomini.
Si è trattato di un processo violento, che ha causato una profonda polarizzazione in quelle che prima erano comunità fondate su legami reciproci: le recinzioni hanno esacerbato le ostilità, perché coloro che recintavano e coloro che subivano le recinzioni, spesso si conoscevano personalmente, percorrevano le stesse strade ed erano connessi da molteplici relazioni.
La caccia alle streghe fu prevalentemente un fenomeno rurale, e interessò perlopiù le regioni in cui le terre erano state privatizzate o erano in procinto di esserlo.
Ad essere maggiormente colpite da tali sviluppi furono le donne più anziane, in quanto l'aumento dei prezzi e la perdita dei diritti consuetudinari sulle terre comuni le lascio' prive di risorse per vivere, specialmente se erano vedove o non avevano figli che potessero o volessero aiutarle.
Nell'economia rurale dell'Inghilterra feudale, le vedove, e i poveri in generale, potevano godere di forme di sussistenza e di consuetudini locali che fornivano loro un sostegno.
Non sorprende quindi che molte delle cosiddette streghe fossero donne indigenti, che sopravvivevano chiedendo l'elemosina porta a porta o si avvalevano della "imposta per i poveri", com'era chiamato il primo sistema di welfare introdotto in Inghilterra.
Anche i crimini a loro imputati dimostrano la loro appartenenza a una popolazione di contadini che non aveva più accesso alla terra comune o ai diritti d'uso consuetudinari e da cui, quindi, ci si aspettava ostilità nei confronti dei possedimenti dei vicini a partire dai loro animali, che probabilmente pascolavano sui terreni che un tempo erano stati di tutti.
Alla povertà che fa da sfondo alle accuse per stregoneria, dobbiamo aggiungere la crescente misoginia delle politiche istituzionali, che relegarono le donne a una posizione sociale subordinata rispetto agli uomini e punivano severamente qualsiasi affermazione di indipendenza da parte loro, considerando ogni forma di libertà sessuale come una sovversione dell'ordine sociale.
La strega era la donna dalla cattiva reputazione che in gioventù aveva tenuto comportamenti osceni e promiscui, spesso aveva avuto figli fuori dal matrimonio e il suo atteggiamento contraddiceva il modello di femminilità che nell'Europa dell'epoca veniva imposto alle donne tramite la legge, il pulpito e la riorganizzazione della famiglia.
A volte la strega era una guaritrice e praticava varie forme di magia, attività per le quali godeva del riconoscimento della comunità, ma che col tempo la portarono sempre di più a essere vista come un pericolo dalle autorità locali e nazionali, che avversavano ogni forma di potere popolare.
Le enclosures generavano rivolte e trasformavano i contadini in vagabondi e mendicanti, senza dubbio pronti a mettere a soqquadro il mondo; le donne erano protagoniste di molte proteste, in occasione delle quali andavano a rimuovere le siepi o le staccionate che recintavano le terre comuni.
Nella figura della strega le autorità punivano simultaneamente: l'attacco alla proprietà privata, l'insubordinazione sociale, la diffusione di credenze magiche che alludevano alla presenza di poteri ingovernabili, e infine la deviazione dalla norma sessuale che poneva la condotta sessuale e la procreazione sotto il controllo dello Stato.
Come spiegare il fatto che, negli stessi villaggi dove un secolo prima la vita era organizzata su basi comunitarie, e il calendario annuale era costellato di feste e celebrazioni collettive, si fosse diffusa una tale inimicizia?
Quel che è certo è che insieme alle streghe è stato spazzato via un intero universo socio-culturale di pratiche e credenze tipiche dell'Europa rurale precapitalista, considerate improduttive e potenzialmente pericolose per il nuovo ordine economico.
Si trattava di un mondo che oggi definiremmo superstizioso ma che, allo stesso tempo, ci segnala l'esistenza di possibilità alternative al nostro modo di relazionarci con il mondo.
In questo senso dobbiamo pensare alle enclosures come a un fenomeno ben più ampio della recinzione delle terre comuni: dobbiamo pensare alle enclosure del sapere, dei nostri corpi e del nostro rapporto con gli altri e con la natura.
Prima dell'avvento del capitalismo veniva data per scontata una certa continuità tra il mondo umano e quello animale; spesso gli animali erano ritenuti esseri responsabili ai quali, a volte, era persino attribuita la capacità di parlare.
Già alla fine del XVII secolo, però, si registrava un forte cambiamento: avere animali da compagnia era visto con crescente sospetto, essendo gli animali raffigurati come l'incarnazione di quell'istintualità incontrollata che il capitalismo doveva reprimere per formare un lavoratore disciplinato.
Attraverso la caccia alle streghe, venne introdotto un nuovo codice etico e sociale, che rendeva sospetta ogni fonte di potere indipendente dallo stato e dalla chiesa.
L'idea che la donna fosse l'incarnazione del diavolo, avrebbe avuto delle profonde conseguenze per la condizione femminile nel mondo capitalista; un mondo che la caccia alle streghe contribuì a edificare.
La caccia alle streghe divise le donne ed insegnò loro che accettando la leadership maschile si sarebbero potute salvare dal cappio o dal rogo; insegnò alle donne, più di ogni altra cosa, ad accettare il posto che veniva loro assegnato nella nascente società capitalista.
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