Poter partecipare in modo efficace alle scelte politiche che governano la propria vita.

tratto da "Giustizia, uguaglianza e differenza"; di B. Casalini e L. Cini.


La filosofa Martha Nussbaum utilizza "l'approccio delle capacità" per fornire una base necessaria a dare conto dei diritti umani.

Principi che dovrebbero essere rispettati ed applicati dai governi di tutte le nazioni: una base minima per il rispetto della dignità umana.

Nussbaum ritiene che per articolare una visione della giustizia sociale che abbia una reale forza critica, è necessario redigere una lista delle capacità fondamentali. 

Ha quindi elaborato una lista delle capacità che considera parte di un progetto normativo di riforma politica che dovrebbe influire a livello di introduzione di nuove garanzie costituzionali. 

Le capacità vengono in qualche modo considerate alternative e insieme complementari rispetto ai diritti umani. 

Come i diritti umani, le capacità aspirano ad avere un valore universale; diversamente dai diritti umani, che sono spesso accusati di essere un frutto della sola cultura occidentale, la lista delle capacità viene presentata come il risultato di un dialogo e di un confronto interculturale. 

Nussbaum considera la sua lista delle capacità come risultato di una comunicazione, in cui «l’orizzonte di comunicabilità non è fissato da un ethos condiviso, ma dal genere umano». 

La lista è concepita in modo che su di essa possano risultare convergenti le nostre intuizioni ponderate su quelle «funzioni che sono particolarmente essenziali per la vita umana, nel senso che la loro presenza o assenza è contrassegno caratteristico della presenza o assenza della vita umana». 

La lista delle capacità, che l’autrice ha steso grazie anche alla consultazione di esperti di altre culture, viene presentata come aperta e suscettibile di revisioni. 

Essa contiene le seguenti voci:

1)Vita
Avere la possibilità di vivere fino alla fine una vita umana di normale durata; di non morire prematuramente o prima che la propria vita sia stata limitata in modo tale da essere indegna di essere vissuta.

2)Salute fisica
Poter godere di buona salute, compresa una sana riproduzione; poter essere adeguatamente nutriti e avere un’abitazione adeguata.

3)Integrità fisica
Essere in grado di muoversi liberamente da un luogo all’altro e di considerare inviolabili i confini del proprio corpo; poter essere protetti contro le aggressioni, compresi l’aggressione sessuale, l’abuso sessuale infantile e la violenza domestica; avere la possibilità di godere del piacere sessuale e di scelta in campo riproduttivo.

4)Sensi
Poter usare i propri sensi in modo “veramente umano”, ossia in un modo informato e coltivato da una istruzione adeguata, comprendente alfabetizzazione, matematica elementare e formazione scientifica, ma niente affatto limitata a questo. 

5) Immaginazione e pensiero
Essere in grado di usare l’immaginazione e il pensiero in collegamento con l’esperienza e la produzione di opere autoespressive, di eventi, scelti autonomamente, di natura religiosa, letteraria, musicale, e così via. 
Poter usare la propria mente in modi protetti dalla garanzia delle libertà di espressione, rispetto sia al discorso politico che artistico, nonché della libertà di pratica religiosa. 
Poter andare in cerca del significato ultimo dell’esistenza a modo proprio.
Poter fare esperienze piacevoli ed evitare dolori inutili.

6)Sentimenti
Poter provare attaccamento per cose e persone oltre che per noi stessi, amare coloro che ci amano e che si curano di noi, soffrire per la loro assenza; in generale, amare, soffrire, provare desiderio, gratitudine e ira giustificata. 
Non vedere il proprio sviluppo emotivo distrutto da ansie e paure eccessive, o da eventi traumatici di abuso e di abbandono.
Sostenere questa capacità significa sostenere forme di associazione umana che si possono rivelare cruciali nel loro sviluppo.

7)Ragion pratica
Essere in grado di formarsi una concezione di ciò che è bene e impegnarsi in una riflessione critica su come programmare la propria vita.
Ciò comporta la protezione della libertà di coscienza.

8)Appartenenza
Poter vivere con gli altri e per gli altri, riconoscere l’umanità altrui e mostrarne preoccupazione, impegnarsi in varie forme di interazione sociale; essere in grado di capire la condizione altrui e provarne compassione; essere capace di giustizia e di amicizia.
Proteggere questa capacità significa proteggere istituzioni che fondano e alimentano queste forme di appartenenza, e anche proteggere la libertà di parola e di associazione politica.
Avere le basi sociali per il rispetto di sé e per non essere umiliati; poter essere trattato come persona dignitosa il cui valore eguaglia quello altrui.
Questo implica, a livello minimo, protezione contro la discriminazione in base a razza, sesso, tendenza sessuale, religione, casta, etnia, origine nazionale.
Sul lavoro, essere in grado di lavorare in modo degno di un essere umano, esercitando la ragion pratica e stabilendo un rapporto significativo di mutuo riconoscimento con gli altri lavoratori.
Altre specie: essere in grado di vivere in relazione con gli animali, le piante e con il mondo della natura, provando interesse per esso e avendone cura.

9)Gioco
Poter ridere, giocare e godere di attività ricreative.

10)Controllo del proprio ambiente
a)Politico:
Poter partecipare in modo efficace alle scelte politiche che governano la propria vita; godere del diritto di partecipazione politica, delle garanzie di libertà di parola e di associazione.
b)Materiale:
Aver diritto al possesso (di terra e beni mobili) non solo formalmente ma in termini di concrete opportunità; godere di diritti di proprietà in modo uguale agli altri; avere il diritto di cercare lavoro sulla stessa base degli altri; essere garantiti da perquisizioni o arresti non autorizzati.

Le idee che informano la lista delle capacità formulata da Nussbaum. 

La lista costituisce la base per determinare un "minimo sociale accettabile in varie aree". 

L’obiettivo non è l’uguaglianza delle capacità, ma il conseguimento di una loro soglia minima, la soglia che rende una vita umana degna di essere vissuta. 

Per ogni capacità questa soglia andrà calcolata contestualmente, caso per caso.

Le capacità della lista sono considerate tutte ugualmente importanti per ogni persona. 

La lista delle capacità è una lista ‘politica’.

Le capacità, scrive Nussbaum, possono divenire oggetto di un consenso per intersezione, tra persone che hanno concezioni comprensive del bene molto differenti. 

Parte integrante della visione, è l’importanza centrale attribuita alla socialità, all’immaginazione e al gioco, come funzionamenti che sostengono tutti gli altri, rendendo il loro conseguimento "pienamente umano". 

L’accento posto su tali voci della lista sottolinea come l’approccio delle capacità possa presentarsi come alternativa plausibile a quella visione individualistica delle libertà e dei diritti che pare essere più forte in Occidente che in altre culture, e alla quale – a suo avviso erroneamente –è stata ridotta la tradizione liberale occidentale.

L’elenco è una lista di capacità combinate: considera il fatto che tutte le capacità interne (dal sapere parlare, al sapere giocare, alle capacità procreative, ecc..) hanno bisogno di un ambiente circostante che ne favorisca lo sviluppo. 

Esso insiste sulla duplice importanza delle circostanze materiali e sociali, "sia nella formazione delle capacità interne, che nella loro espressione una volta formate".

La lista delle capacità, nella visione della Nussbaum, soprattutto grazie al suo carattere politico, e quindi alla sua sensibilità per le diversità culturali, dovrebbe funzionare come una sorta di "leva normativa", grazie alla quale fare pressione sui governi dei diversi stati nazione a livello globale affinché si impegnino in politiche che favoriscano lo sviluppo delle capacità fondamentali. 

L’approccio delle capacità non fornisce soltanto un punto di vista importante per comprendere i doveri di giustizia dovuti alle persone gravemente disabili, ma offre anche una prospettiva sensibile alla questione della cura, in grado di tenere conto sia dei bisogni di chi è dipendente, sia di coloro che si assumono l’onere di prendersi cura di quanti vivono in condizioni di dipendenza, di bambini, disabili, malati cronici, malati terminali e anziani fragili. 

Una valutazione delle scelte pubbliche attenta alla qualità della vita, ovvero a ciò che le persone sono realmente in grado di fare e di essere, come quella offerta dall’approccio delle capacità, non può non tener conto del ruolo fondamentale che nella società ha quel "lavoro di riproduzione sociale non pagato", che viene per lo più ancora svolto dalle donne e che costituisce la parte invisibile del Pil di tutti i paesi.

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