di socialclimatejustice.blogspot.com
Gli effetti del cambiamento climatico non colpiscono in modo uniforme: i gruppi più vulnerabili - che solitamente hanno contribuito di meno alla crisi - subiscono spesso le conseguenze peggiori.
Per comprendere meglio questo fenomeno, è importante analizzare le intersezioni tra giustizia climatica e giustizia sociale, esaminando le criticità e le sfide in corso.
Il concetto di Giustizia Climatica
La giustizia climatica si riferisce alle lotte dei movimenti sociali per affrontare la crisi climatica in un modo che riconosca e rispetti i diritti umani e l'equità.
Significa garantire che le comunità vulnerabili, come quelle a basso reddito e le popolazioni marginalizzate, abbiano voce in capitolo nelle decisioni riguardanti politiche e pratiche che influenzano il loro presente ed il loro futuro.
È fondamentale guardare come le ingiustizie climatiche si intreccino con questioni razziali e di genere, fotografando una "istantanea dell'ingiustizia" che offre una visione complessa delle sfide da affrontare.[1]
Giustizia Climatica e classi sociali
Matthew T. Huber, in un articolo su Historical Materialism [2], critica il movimento per la giustizia climatica, attualmente dominato da professionisti altamente formati e gruppi accademici. Sostiene che questo approccio può risultare limitato poiché non riesce a mobilitare le classi lavoratrici, che sono cruciali per costruire una politica climatica efficace e inclusiva.
È vitale quindi che la giustizia climatica si allontani da una mera ricerca di miglioramenti per i singoli, orientandosi verso un cambiamento più radicale che coinvolga le classi più marginali.
Mobilitare i lavoratori è fondamentale: non si può risolvere la crisi climatica senza includere le loro voci ed esperienze.
Impatti sulla Salute
Un recente rapporto delle Nazioni Unite sottolinea come i cambiamenti climatici possano amplificare le ingiustizie già esistenti.
Le popolazioni più vulnerabili, secondo i modelli di previsione statistica, vedranno aumentare il loro rischio di malattie legate al clima, come le malattie respiratorie e la malaria.
Si prevede che entro il 2050, circa 100 milioni di persone verranno colpite da una crescente mancanza di risorse alimentari e di acqua potabile, causando ulteriori migrazioni e conflitti [3].
Una tematica che emerge in modo ricorrente è la necessità di mobilitare le comunità locali e le organizzazioni civili.
I giovani, come evidenziato in una recente indagine [4], mostrano un crescente interesse verso le problematiche climatiche, ma spesso sentono di avere un'influenza limitata nei processi decisionali.
Diversi gruppi stanno lavorando per colmare questo divario, inclusi movimenti sociali che cercano di rendere chiara l'importanza della giustizia climatica per il bene dell'umanità intera.
La mobilitazione efficace di questi gruppi è essenziale per portare avanti un dialogo significativo sulle decisioni politiche che influenzano le loro vite.
Critiche ai modelli di governance attuali
Ricerche recenti rivelano che i modelli di governance attuali spesso non riescono a integrare le voci delle comunità vulnerabili, in particolare quelle dei paesi in via di sviluppo.
Secondo un'analisi [5], i paesi più ricchi, che storicamente hanno causato la maggior parte delle emissioni di gas serra, continuano a dominare il discorso sulla giustizia climatica mentre le nazioni del Sud globale, che subiscono le peggiori conseguenze, sono sottorappresentate nel dibattito.
Punti chiave della Giustizia Ambientale
Disuguaglianza Razziale: le comunità di colore sono più esposte a rischi climatici.
Povertà: le famiglie a basso reddito hanno meno accesso a risorse e servizi.
Partecipazione: la volontà delle comunità locali è cruciale nelle decisioni ecologiche.
Impatto sanitario: aumento delle malattie legate al clima nelle popolazioni più vulnerabili.
Riflessioni finali
È evidente che la giustizia climatica non sia solo una questione ambientale, ma che sia intrinsecamente legata alla giustizia sociale.
Un cambiamento efficace deve essere caratterizzato da una maggiore inclusione sociale, in particolare delle classi lavoratrici e delle comunità vulnerabili, che frequentemente non hanno voce nelle questioni climatiche.
La comprensione delle dinamiche storiche alla base del cambiamento climatico richiede una risposta collettiva e sistemica, che affronti direttamente le disuguaglianze e cerchi soluzioni che siano giuste non solo per alcuni, ma per tutti.
La lotta per la giustizia climatica è dunque cruciale per affrontare le diseguaglianze sociali e le ingiustizie sistemiche che da tempo le accompagnano.
Nell'affrontare le sfide, presenti e future, della crisi climatica, la nostra attenzione deve rimanere focalizzata su queste intersezioni, garantendo che nessuna comunità venga lasciata indietro mentre abbandoniamo la narrativa attuale, orientandoci verso una visione inclusiva e rigenerativa.
[1]https://earthbound.report/2022/02/28/book-review-what-climate-justice-means-by-elizabeth-cripps/
[4]https://www.actionaid.it/informati/notizie/changemakers-for-climate-justice
[5]https://www.ecologica.online/2021/10/20/il-ritiro-dei-ghiacciai-africani-e-il/
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