I territori dell’ecologia politica: teorie, spazi, conflitti.

tratto da Geography Notebooks – 3 (2020) di Michele Bandiera e Valerio Bini.
Il concetto di dualismo società/natura è centrale nel pensiero di Jason Moore e Murray Bookchin, poiché entrambi criticano questa separazione come una costruzione che alimenta l'ecologismo superficiale e il dominio capitalista.

Il concetto di 'natura a buon mercato', secondo Moore, si riferisce a risorse indispensabili all'accumulazione capitalistica, sfruttate senza un adeguato compenso.
I quattro fattori a buon mercato necessari all'accumulazione capitalistica sono: forza lavoro, cibo, energia e materie prime.
La loro esistenza richiede anche lavoro non retribuito e un processo continuo di sfruttamento e di appropriazione delle risorse naturali.
Secondo Moore, il capitalismo si basa su questa relazione di sfruttamento e appropriazione.
Il capitalismo è definito come un modello in cui da un lato c'è il capitale e dall'altro la sorgente inesauribile, ovvero la "natura a buon mercato"; esso è, nelle parole di Moore, una "ecologia-mondo" che si basa sulla massimizzazione della produzione, identificando e incanalando il lavoro non retribuito al servizio dell'accumulazione di capitale.
Questo modello è intrinsecamente legato alla crisi ecologica di cui è causa.
Nel pensiero di Moore, il dualismo società/natura si manifesta attraverso la separazione tra l'ambiente naturale e le dinamiche sociali, che porta a una comprensione riduttiva del capitalismo e delle sue crisi ecologiche.
Egli critica questa dicotomia cartesiana, sostenendo che essa oscura le relazioni interconnesse tra le nature umane ed extraumane, che co-producono il sistema capitalistico.
Moore propone quindi di utilizzare il concetto di "oikeios" per enfatizzare l'importanza di considerare la natura come un processo relazionale piuttosto che come un oggetto esterno.
Questo approccio enfatizza la co-produzione delle relazioni tra le nature umane ed extraumane, trattando l'ambiente non come un oggetto esterno, ma come un processo interconnesso. 
Attraverso questa lente, si può comprendere meglio il capitalismo, con le sue dinamiche ecologiche.

La società ecologica secondo Bookchin è una comunità in cui le relazioni sociali sono basate sulla razionalità e sull'uguaglianza, libere da gerarchie e dominio coercitivo.
Essa richiede una riconfigurazione delle relazioni umane e una visione integrata della vita, in armonia con la biosfera.
Inoltre, la società ecologica deve affrontare il dominio dell'uomo sull'uomo, con un'attenzione particolare all'emancipazione femminile e alla lotta contro le strutture gerarchiche.
Il concetto di 'municipalismo libertario' secondo Bookchin si definisce come un sistema di autogoverno federativo che promuove la democrazia diretta e la partecipazione attiva dei cittadini nelle decisioni locali.
Bookchin vede il municipalismo libertario come una risposta alle crisi ecologiche e sociali, proponendo una ristrutturazione della società basata su valori ecologici e libertari.
Questo approccio mira a creare comunità autonome e sostenibili, in opposizione alle gerarchie statali e capitaliste, enfatizzando l'importanza della cooperazione e della solidarietà tra le municipalità.

Anche Öcalan sostiene che solo attraverso il confederalismo democratico si possa affrontare efficacemente la crisi ecologica e costruire un futuro più giusto e pacifico.
I tre pilastri della dottrina di Öcalan sono: femminismo, confederalismo ed ecologia.
Questi elementi sono fondamentali per la sua visione politica e sociale, mirata a costruire un'autonomia regionale e a superare le oppressioni legate allo stato-nazione.
La combinazione di questi principi è alla base del progetto politico del Rojava.
Il Partito dei Lavoratori Curdi (PKK), fondato nel 1978 da Abdullah Öcalan, ha avuto un ruolo cruciale nella legittimazione dei diritti del popolo curdo.
Il PKK ha cercato di creare uno Stato-nazione indipendente curdo e ha rappresentato un punto di riferimento per la lotta curda contro l'oppressione e la divisione delle sue comunità tra diversi stati.
Nel corso degli anni, il partito ha modificato le sue aspirazioni, spostandosi verso un modello di confederalismo democratico e autonomia regionale.
Questa evoluzione riflette un approccio che cerca di affrontare l'oppressione del popolo curdo occupandosi delle strutture imperialiste e patriarcali più ampie.
Secondo Öcalan, il confederalismo democratico gioca un ruolo fondamentale nel contesto della crisi ecologica, poiché offre un'alternativa alle strutture statali e capitaliste che contribuiscono all'oppressione e al degrado ambientale.
Questa forma di organizzazione sociale promuove l'autonomia locale, la partecipazione democratica e il rispetto per l'ecologia, mirando a creare comunità sostenibili e resilienti.
Nel pensiero di Öcalan, il femminismo è considerato un pilastro fondamentale per l'emancipazione sociale e la liberazione del popolo curdo.
Egli sostiene che la repressione delle donne è intrinsecamente legata alla repressione dell'intera società, e che l'emancipazione femminile è essenziale per superare le strutture patriarcali e imperialiste.
Öcalan vede il femminismo come una chiave per costruire una società più equa e giusta, in cui le donne possano svolgere un ruolo attivo e centrale nella lotta per la libertà e la giustizia.
In isolamento, Ocalan ha riformulato le sue idee, integrando teorie libertarie e municipaliste, e ponendo l'accento su femminismo, ecologia e decostruzione dell'ideologia statale.

Moore utilizza il termine "oikeios" per sottolineare l'interconnessione tra le nature umane ed extraumane; Bookchin, come Ocalan, enfatizza l'importanza di una società ecologicamente orientata che riconosca la natura come parte integrante della vita sociale.
Tutti e tre propongono un superamento della dicotomia tra natura e società, per affrontare le cause profonde delle crisi ecologiche e sociali.

https://www.ledonline.it/index.php/Geography-Notebooks/article/view/2274

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